Tra le tante ricerche succose uscite durante l’estate (noi siamo in vacanza, ma gli americani sembrano non fermarsi mai!) segnalo il Forrester Wave: Collaboration Platforms Q3 2009. Sul sito di Novell potete scaricare in via eccezionale il report in modo gratuito.
Abbiamo parlato in passato degli strumenti di community, oppure delle piattaforme di social software. Qui il focus è diverso e se vogliamo più generale poichè l’attenzione va sugli strumenti per la collaboration, ovvero, secondo l’accezione tradizionale, la possibilità per i dipendenti di trovarsi, comunicare e lavorare insieme perseguendo obiettivi comuni. In soldoni in passato si parlava di sistemi di messaggistica (email, condivisione calendari e contatti), ambienti di collaborazione in team ed in tempo reale (instant messaging e conferenze web).
Il primo aspetto interessante del report è proprio come questo mercato sia profondamente cambiato negli ultimi anni sotto la spinta dell’Enterprise 2.0 e mischiando approcci storicamente diversi quali:
- soluzioni tradizionali di collaboration
- prodotti provenienti dall’area del content management
- suite collaborative e social network
Gli attori in questi domini stanno unendo spazi collaborativi, pubblicazione di contenuti, personalizzazione degli spazi, workflow e capacità di integrazione all’ambiente enterprise con l’oviettivo di portare benefici in termini di:
- più efficienza ai knowledge worker rimpiazzando la mail con ambienti in cui condividere e collaborare sui contenuti
- maggiore riutilizzo della conoscenza liberata dalle caselle di posta e messa a disposizione dell’azienda
- migliore capacità di gestire contenuti riservati o più delicati
- accesso ad esperti ed expertise tramite i social network che arricchiscono la semplice ottica di collaborazione basata su documenti e contenuti
Valutando la maturità dell’offerta corrente, la visione e la penetrazione sul mercato (almeno 25 clienti e più di 1M di licenze vendute) Forrester restringe l’analisi a 11 vendor ed ottiene questo posizionamento:
- Grazie all’ampiezza dell’offerta i leader sono decisamente Microsoft Sharepoint 2007 (a breve l’uscita del nuovo 2010), IBM Lotus Notes + Connections 2.0 + Quickr (con forti vocazioni di team collaboration e social networking ancora più evidenti nella nuova release 2.5) e Novell Teaming (dall’acquisizione di SiteScape)
- A breve distanza e con un’offerta con connotati più partecipativi troviamo i rappresentanti del social software come Atlassian, Jive, Socialtext e MindTouch unica soluzione open source nell’analisi. OpenText estende invece il concetto di content management in chiave 2.0
- Per finire si mettono in evidenza CentralDesktop e Cisco Webex come soluzioni Saas, la prima specialmente per la PMI e la seconda con un background legato al web conferencing
Conclusioni
Se simili valutazioni sembrano a prima vista un pò aride e tecniche, in questi mesi molti CIO si stanno confrontando proprio con queste sfide, trovandosi di fronte un quadro confuso, fatto da prodotti diversi che competono per la stessa nicchia. Il tutto viene complicato dalla velocità di rilascio di nuove funzionalità e dai molteplici modelli di licenza.
A fianco dei mostri sacri di quest’area, si affacciano poi per la prima volta aziende più piccole, ma rapide ed aggressive che stanno sdoganando il social software non solo come uno strumento di connessione tra colleghi, ma anche come paradigma integrato di lavoro in team e condivisione di contenuti.
Ciò significa anche che se un tempo era necessario far lavorare insieme e customizzare pesantemente piattaformi complesse e costose, oggi sempre più spesso i clienti hanno accesso a soluzioni complete, già integrate e chiavi in mano che aiutano il progetto a focalizzarsi sul change management e sul coinvolgimento delle persone più che sulla fusione di applicazioni sconnesse.
Chiaramente queste considerazioni sono già in parte obsolete dato l’imminente lancio di Sharepoint 2010, di Jive SBS 4.0 e della recente presentazione di Lotus Connections 2.5 secondo un’incessante rincorsa tra richieste dei clienti, hype tecnologico e reali bisogni degli utilizzatori finali.