La verità sull’Enterprise 2.0

Avevo chiuso il post precedente anticipando alcune indicazioni sulle resistenze nell’adozione che saranno raccolte in un futuro report del 2.0 Adoption Council. Voglio ora tornare su queste resistenze che mi sembrano il messaggio più urgente e preoccupante per chi si sta avvicinando all’Enterprise 2.0.

A tal proposito vi invito a scorrere la seguente presentazione tenuta da Carl Frappaolo e Dan Keldsen all’Enterprise 2.0 San Francisco a partire dai risultati dello studio. Aldilà di tutte le indicazioni del report, questa presentazione sottolinea chiaramente quale sia il vero ed ancora irrisolto problema dell’Enterprise 2.0: coinvolgere le persone!

Che si parli di utenti finali, manager o responsabili IT è evidente come l’Enterprise 2.0 introduca una serie di resistenze significative che senza un impegno specifico sulle motivazioni, sulle necessità professionali, sulle modalità di lavoro, sull’approccio al management non vengono risolte, per quanti soldi si spendano sulla tecnologia.

Vediamo in dettaglio quali sono queste resistenze.

Resistenza sugli utenti

La resistenza da parte delle persone a cambiare il proprio modo di lavorare è assolutamente comprensibile. Perchè dovrei mettermi in discussione, rischiare di perdere potere, scomodarmi ad apprendere l’uso di strumenti nuovi, condividere informazioni preziose per l’azienda a favore di altri? Pure volendo mettermi in gioco, cosa mi porto a casa? La verità è che senza saper rispondere prima ancora di partire con la tecnologia a queste domande, il vostro progetto non avrà nessunissima possibilità di avere successo. Infatti, anche qualora foste così fortunati da trovare già in azienda gruppi attivi, affinché l’iniziativa sposti l’ago della bilancia sarete comunque chiamati ad estenderla sul resto della popolazione. E qualora anche la partecipazione sia in partenza magicamente alta, sarete voi a doverla sostenere e specialmente focalizzare su chiari obiettivi di business.

Proprio queste mancanze spiegano un gap impressionante del 40% tra la richiesta degli utenti in termini di focalizzazione delle iniziative, formazione e community management, rispetto a quando effettivamente fornito dall’azienda!

Resistenza sui manager

Ancora prima di rendere soddisfatti i vostri utenti, vi troverete a dover vendere il progetto al senior management che è spaventato dall’Enterprise 2.0, perché non ne comprende ancora impatti e benefici, perchè siamo oggettivamente indietro nella misurazione dei ritorni, perchè troppi si limitano ad installare blog o wiki senza pensare complessivamente all’evoluzione dello stesso concetto di impresa che consente di trarre il massimo da questi strumenti.

Anche qui è letteralmente scioccante trovare un gap del 57% tra la richiesta degli stakeholder di avere leve per misurare i ritorni del progetto e la scarsa disponibilità di framework (e probabilmente di sforzi) adeguati. Lavorare sulla socializzazione dei processi è una via concreta, praticabile e disponibile oggi per dare una risposta a questa richiesta.

Resistenza sull’IT

Ed infine anche per chi gestisce i sistemi informativi aziendali, l’Enterprise 2.0 rappresenta una novità rilevante ancora di più se consideriamo l’assoluta ricchezza e novità dell’offerta (che comunque diventa ogni giorno più solida e matura). Sicuramente c’è ancora lavoro da fare sul fronte dell’integrazione, della completezza delle funzionalità, di una visione complessiva su come integrare il social software alle applicazioni già presenti in azienda.

Conclusioni

Perché troviamo ancora queste problematiche? Per me la risposta è in fondo semplice: le aziende ancora non hanno sufficiente esperienza sulla gestione di progetti il cui successo non è realizzabile in modalità push, top-down, centralizzata, ma al contrario richiede un coinvolgimento, una motivazione, una decentralizzazione guidata in larga misura dalle persone.

Ciò spiega l’attuale allocazione dei budget (dal post precedente), ovvero di come poco o nulla venga fatto di fronte a queste barriere in termini di community management, formazione, comunicazione interna:

Qual è la verità? La verità è che l’Enterprise 2.0 è una perdita di tempo (o forse ancora peggio un rischio) se vista solamente come un problema tecnico. L’opportunità immensa di differenziarsi dai propri competitor risiede invece nel lavorare all’intersezione tra individuo, organizzazione e tecnologia.

Smettiamo di considerare l’Enterprise 2.0 come qualcosa di gratuito e spontaneo. Mettere su un wiki non costa praticamente nulla, ma coinvolgere le persone per aiutarle a lavorare meglio, essere più motivate e contribuire al futuro dell’azienda è tutta un’altra storia.

Per fare questo non è sufficiente affidarsi alla fortuna o alla sola tecnologia. Serve invece tanto lavoro. Per raggiungere obiettivi reali bisogna usare la testa e rimboccarsi le maniche, investendo risorse, tempo, focus e denaro. Chi vi promette benefici importanti dell’Enterprise 2.0 senza chiedervi questo impegno mente o non sa bene di cosa sta parlando.

A questo punto, mi piacerebbe avere il vostro parere, in particolare da coloro che si occupano maggiormente della parte tecnologica dei progetti Enterprise 2.0

Emanuele Quintarelli

Entrepreneur and Org Emergineer at Cocoon Projects | Associate Partner at Peoplerise | LSP and Holacracy Facilitator

You may also like...