I Re del Social Software sui Dipendenti

E’ entusiasmante vedere come nell’arco di alcuni anni il mondo del software per la collaborazione e la connessione dei dipendenti all’interno della grande azienda abbia cambiato più volte faccia, evolvendo l’insieme di funzionalità, aumentando la vocazione enterprise, maturando velocemente tramite un’integrazione con l’intero ecosistema di soluzioni che l’organizzazione da migliaia o addirittura decine e centinaia di migliaia di elementi ha costruito nel tempo.

Dopo due anni di sviluppo, spunta ora un gruppetto di leader del settore che, contrariamente a quanto ci si potrebbe attendere, non è composto esclusivamente dai soliti sospetti (ovvero IBM e Microsoft).

Ecco così il freschissimo (quasi nessuno ne ha ancora scritto neanche negli States) Magic Quadrant for Social Software in the Workplace di Gartner:

Da notare innanzitutto che per andare incontro alle richieste dei clienti della società di consulenza americana, per quanto riguarda il software sociale il Quadrant è stato ora spezzato in due parti: interno sui dipendenti ed esterno su clienti e partner. Qui discutiamo solo il quadro per la Workforce, quindi l’interno

Dunque cosa è cambiato in un anno?

Il report evidenzia una situazione un pochino diversa dall’ultimo Forrester Wave for Collaboration di questa estate in cui solamente Microsoft e IBM erano considerati leader e rappresenta invece una netta evoluzione del Magic Quadrant for Social Software 2008 in cui addirittura non esistevano proprio leader.

Qui di leader per la prima volta ce ne sono tre: IBM, Microsoft e Jive.

  • IBM può vantare una forte presenza sul mercato e con l’uscita di Lotus Connections 2.5 può finalmente offrire un insieme completo di funzionalità, compreso un wiki degno di questo nome. E’ possibile scegliere flessibilmente quali moduli acquistare: Connections (suite complessiva con forte focus su social networking e collaboration enterprise wide), Quickr (più per il content management ed il lavoro in team), Sametime (per la comunicazione tra dipendenti) con integrazione con Lotus Notes 8 ed Outlook. Non manca una soluzione Saas chiamata LotusLive, appetibile per i clienti più piccoli ed una serie di ulteriori possibilità interessanti come le interfacce REST e strumenti di social network analysis tramite Lotus Atlas. Dall’altra parte, come sempre con IBM, la ricchezza spesso significa anche complessità nella scelta dei componenti giusti per la propria azienda e nella gestione della piattaforma, oltre a costi di licenza più sostenuti
  • Microsoft con il suo Sharepoint 2007 ha una penetrazione incredibile pur essendo conosciuta sostanzialmente come quella dalle funzionalità socialmente solamente accettabili (la situazione potrebbe però migliorare con l’imminente Sharepoint 2010). Microsoft Office Sharepoint Server 2007 propone comunque un buon set di funzionalità per la collaborazione strutturate e l’interazione informale, installazioni di grandi dimensioni e fortissima integrazione con i tool di produttività personale della stessa Microsoft, l’email, la unified communication. Chiaramente quella che Microsoft propone è una piattaforma di sviluppo, non una soluzione. Ciò significa spesso un impegno pesante di customizzazione per avere un ambiente di social networking enterprise wide usabile fuori dai gruppi di IT
  • Contro i due giganti storici della collaboration per la grandissima azienda si schiera oggi di fatto Jive Software, con un prodotto maturo, focalizzato principalmente sulle interazioni sociali, tantissimi clienti ed un’idea molto originale di collegamento tra community esterne ed interne. Partendo più dall’Enterprise 2.0 che dalla collaboration in senso tradizionale Jive Social Business Software è stata recentemente arricchita con la partnership per la business intelligence e reportistica con SAP e con Radian6 per la sentiment analysis verso l’esterno. E’ possibile scegliere tra l’installazione sui propri server e quella hosted (basata su Amazon EC2). A differenza di Microsoft ed IBM però, Jive sta costruendo solo ora la propria reputazione sulla grandissima azienda. Interessante però come oltre ad essere un leader, Jive è anche l’azienda con maggiore visione sul futuro di tutta l’analisi. In particolare, settimana prossima sarà svelata la nuova release, Jive Social Business Software 4.0 e l’azienda ha appena annunciato un round B da 12 milioni di dollari ottenuto da Sequoia proprio per sostenere ancora di più l’evoluzione della piattaforma.

Non mi è qui possibile riprendere indicazioni su tutti gli altri vendor analizzati nel report, ma voglio segnalare alcuni nome a cui guardare con attenzione:

  • Drupal, con il suppporto commerciale tramite Acquia, rappresenta ad oggi l’alternativa open source più interessante, nonostamente una certa complessità dovuta a vincoli architetturali ed alla mole di plugin tra cui è possibile scegliere
  • Google è una soluzione Saas scelta da un numero crescente di aziende, ma il suo committment in ambito enterprise è ancora tutto da verificare e mancano funzionalità di collaboration e social networking
  • Liferay Social Office è una buona scelta per chi ha investito sul portale open source di Liferay, ma è ancora una via troppo nuova per avere feedback sulla sua validità
  • Telligent ha finora offerto una buona piattaforma sui clienti (Telligent Community) a cui si è recentemente aggiunta una soluzioni per l’interno (Telligent Enterprise) di sicuro interesse per chi possiede una infrastruttura .Net in particolare basata su Sharepoint. In generale è ottima l’integrazione con Outlook, Active Directory ed i prodotti di Microsoft

Più in generale, il software sociale per i dipendenti è ancora coinvolto in un processo di evoluzione e consolidamento,  in cui l’insieme delle funzionalità tra i vendor è piuttosto variabile ed a causa della crisi economica lo sviluppo delle piattaforme è rallentato durante quest’anno.

Al contrario iniziano ad emergere realtà con una forte visione sul futuro (molte), contraddistinte anche da una rassicurante capacità di delivery (poche) tale da rappresentare opzioni interessanti per l’azienda di grande dimensioni, spesso internazionale.

Come sempre il problema invece ancora irrisolto è la capacità e lo stesso interesse dei vendor ad aiutare i clienti nel gestire il rischio e raggiungere i benifici potenziali che il prodotto promette. In questa area il gap è ancora troppo alto e sta rallentando la crescita nell’acquisto dei software, aprendo una via ampia e promettente per chi si occupa di servizi strategici di introduzione ed adozione da parte delle aziende.

Il report sarà a breve messo gratuitamente a disposizione da parte di Jive, da cui ho preso l’immagine posta qui sopra.

Emanuele Quintarelli

Entrepreneur and Org Emergineer at Cocoon Projects | Associate Partner at Peoplerise | LSP and Holacracy Facilitator

You may also like...